Nonostante in Italia si sia ancora agli albori del progetto, il calcio femminile sta diventando piano piano un fenomeno mondiale. Il recente incremento di interesse nato intorno al movimento calcistico femminile è sicuramente meritato: calciatrici come Megan Rapinoe, Pernille Harder o Sam Mewis sono degli autentici fenomeni, atlete di una caratura tecnica perfettamente all’altezza dei colleghi uomini.
Anche l’Inter, pur non avendo ancora riscosso successi roboanti sinora, ha una rappresentativa in rosa di tutto rispetto. Ma come è nato il progetto dell’Inter femminile? Come si sono unite le tinte rosa e quelle nerazzurre?
Prima di tutto bisogna sapere che l’Inter femminile non è sempre stata ufficiale, ma per più di un decennio è stata “ufficiosa”. Nel 2009 infatti è nata l’Associazione Sportiva Dilettantistica Femminile Inter Milano, conosciuta in breve con Inter Milano. Il club nacque dalla fusione di due squadre della provincia di Milano già esistenti da diversi anni: l’A.C.F. Le Azzurre, team di Abbiategrasso, e l’A.S.D. Femminile Romano di Corsico.
Le Azzurre di Abbiategrasso furono fondate nel 1982 e nel 2007 cambiarono nome in A.C.F. Inter prima della definitiva inglobazione. L’A.S.D. Femminile Romano invece nacque nel 2006, costola di una società creata nel 1996. Entrambe hanno militato quasi perennemente in Serie C, anche se la Femminile Romano si tolse la soddisfazione di vincere la Coppa Lombardia ed il Campionato di Serie C. Nel 2009/2010 poi, anno del leggendario triplete della prima squadra maschile, unirono le forze per disputare con più ambizioni il campionato di Serie B.
L’anno successivo la neonata Inter Milano arrivò seconda nel proprio girone, strappando quindi la promozione in A2, categoria intermedia che ora è stata rimossa. Nel 2021-2013 riuscì a vincere a sorpresa anche il campionato di A2, ottenendo la prima storica promozione nel “calcio dei grandi”, la Serie A.
La gioia fu però di breve durata purtroppo: il tredicesimo posto rimediato nel campionato successivo riportò la giovane squadra nerazzurra in Serie B. Dopo due promozioni consecutive sfumate proprio al fotofinish, l’Inter “ufficiale” si mosse in prima persona il 23 ottobre 2018, acquisendo il titolo sportivo della Associazione Sportiva Dilettantistica Femminile Inter Milano, fondando le Inter Woman.
Fu un evento epocale: la prima sezione femminile dell’Internazionale Milano in 110 anni di storia. Il 2018 fu una stagione trionfale, con il campionato di Serie B dominato a man bassa, con la promozione in Serie A conquistata con 5 giornate di anticipo e con la prima sconfitta arrivata a campionato ormai praticamente conclusosi.
Dopo il primo anno di “rodaggio” nel campo di Sedriano, quello utilizzato dalla vecchia squadra, l’Inter femminile si è ora trasferita allo Suning Youth Development Centre dedicato a Giacinto Facchetti.
L’avventura nella massima serie non è stata rose e fiori sinora, con un settimo posto nella prima annata ed un ottavo nella seconda, ma, vista la forbice enorme che c’è tra le big, Juventus, Fiorentina e Milan su tutte, e le altre, non son risultati da buttare.
Tuttavia il piano per questa stagione sembra chiaro: fare il salto di qualità. L’arrivo della nuova allenatrice ex Juve, Rita Guarino (l’Antonio Conte del calcio femminile), oltre ai tanti innesti importanti in rosa, Tatiana Bonetti (Atletico Madrid Femminile), Carlotta Cartelli (Lady Techsters), Henrietta Csiszár (Bayer Leverkusen), Francesca Durante (Hellas Verona Women), Ghoutia Karchouni (Bordeaux Féminine), Elin Landström (Damallsvenskan Linköpings FC), Elisa Polli (Empoli Ladies), Macarena Portales Nieto (Madrid CFF), Flaminia Simonetti (Roma Femminile) e Irene Santi (Hellas Verona Women), fanno sicuramente ben sperare tutti i seguaci delle ragazze interiste: che sia questa la stagione del decollo definitivo tra le grandi di Italia?
L’avvio è stato sinora di grande livello: 3 vittorie in 4 partite ed una sola sconfitta contro il Pomigliano, figlia forse anche del piccolo focolaio di Covid scoppiato in squadra. Una cosa comunque è certa: l’Inter Femminile vuole essere protagonista.