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Come si sono mossi l’Inter e gli altri top club italiani sul mercato: il bilancio finale

 

Da ormai una settimana, il calciomercato si è chiuso lasciando con sé molti interrogativi. Uno di questi è: come è andata qui in Italia? Una domanda legittima perché, forse, in mezzo alle spese folli di PSG e compagnia bella, si sono un po’ persi di vista i movimenti dei club della nostra Serie A. Noi interisti abbiamo fatto i conti con un mercato che definirlo stressante, sarebbe riduttivo. Dal famoso big che doveva uscire (e infatti Hakimi è uscito) fino alle parole di Lukaku smentite, invece, dai fatti: la dirigenza nerazzurra si è mossa alla perfezione tra gli ostacoli imponenti che si erano posti davanti all’Inter, costretta a rispettare anche i paletti stringenti imposti dalla proprietà con l’obiettivo di incassare denaro sonante e ridurre il costo della squadra. E arrivano subito i dati a confermarlo.

INTER – Il grafico rappresenta il saldo attivo delle prime 7 società italiane in classifica alla fine dello scorso campionato. Dal grafico è evidente che l’Inter abbia registrato un saldo in attivo in modo importante (oltre 160 milioni al netto degli acquisti, secondo i dati Transfermarkt). Gli arrivi a zero di Cordaz, Calhanoglu e Dzeko (con circa 2 milioni di euro di bonus alla Roma in caso di qualificazione in Champions) sono stati dei colpi importanti da parte della società nerazzurra. Prestito con obbligo condizionato, invece, per Joaquin Correa che è stata la ciliegina sulla torta per l’Inter dopo gli arrivi di Dumfries e i riscatti di Darmian e Vanheusden. Spese basse (36 milioni di euro) ma massima rendita.

 

ROMA – Spiccano Roma e Milan per le spese che superano di gran lunga le entrate. I giallorossi, spinti dalle direttive di Mourinho, hanno portato a casa uomini importanti come Shomurodov ma soprattutto Abraham. L’acquisto del centravanti inglese dal Chelsea (per 40 milioni di euro), infatti, risulta essere il più costoso di questa campagna acquisti di Serie A. Le uscite della Roma sono praticamente nulle: Florenzi, Pau Lopez e Dzeko sono andati via quasi a costo zero.

Donnarumma Milan

 

MILAN – Discorso diverso per i cugini rossoneri che, invece, hanno perso due pezzi da novanta. Le uscite a scadenza di contratto di Donnarumma e Calhanoglu (su cui l’Inter ha compiuto un’operazione intelligentissima) pesano eccome sul bilancio. Il Milan ha dovuto infatti sostituire due giocatori fondamentali per la rosa, perdendoci inevitabilmente dal punto di vista economico. Insieme a Maignan e ai riscatti di Diaz, Tomori e Tonali, sono arrivati anche: Messias, BalloTouré, Pellegri, Giroud, Adli, Bakayoko e Florenzi.

Tanti nomi ma la maggior parte di loro sono in prestito con obbligo condizionato. Questo vuol dire che la società rossonera dovrà mettere mano al portafoglio l’anno prossimo se vorrà tenere i seguenti giocatori. E il portafoglio è già un po’ più leggero dopo la campagna acquisti di quest’anno (circa 73 milioni di euro di spese complessive).

JUVENTUS – I prestiti, come vedremo, saranno una costante di questo calciomercato influenzato dalla pandemia. In mancanza di liquidi, infatti, la maggior parte delle società ha dovuto ricorrere a questo tipo di soluzione. E a farlo più di tutte è stata la Juventus. Il saldo dei bianconeri segna un -0,5 milioni di euro ma le operazioni a titolo definitivo sono state poche: in pratica, solo i giovani Kaio Jorge e Ihattaren. Gli arrivi di Locatelli e Kean in prestito con obbligo condizionato sono da aggiungere a quelli di Chiesa e Morata, oltre al riscatto di McKennie. La Juventus dovrà quindi pagare nei prossimi anni gli investimenti su questi giocatori, fattore da non sottovalutare assolutamente. Così come la partenza di Cristiano Ronaldo, benedetta dai conti ma vedremo se altrettanto dai risultati sportivi.

ATALANTA – Mercato di intelligenza rara quello dell’Atalanta. La squadra bergamasca, come la Roma, si è rinforzata in porta prendendo quello che, con ogni probabilità, è il portiere più forte della Serie A: Juan Musso. Il tutto condito dagli arrivi di Lovato, Zappacosta, Pezzella e Koopmeiners. Il bilancio, nonostante il grande numero di entrate (di cui la maggior parte a titolo definitivo), segna un passivo di 27 milioni di euro, a conferma della volontà di tentare uno scatto in avanti nonostante la perdita importante di Romero, miglior difensore della scorsa Serie A, che va sottolineata. La campagna acquisti forse non può garantire la lotta scudetto agli uomini di Gasperini ma può confermare una società di provincia tra le più forti d’Italia.

NAPOLI E LAZIO – Napoli e Lazio non sono state protagoniste di un mercato faraonico dal punto di vista dell’esborso. Le due società hanno prima di tutto cercato di mantenere i loro pezzi migliori, e ci sono riuscite, cercando anche di accontentare le richieste dei loro nuovi allenatori. Rinforzi sulle fasce per mister Sarri (Felipe Anderson, Pedro e Zaccagni) e a centrocampo per mister Spalletti (Anguissa). Complessivamente, i due club hanno speso insieme 32 milioni di euro: meno della metà del Milan.

Chi si è rafforzato davvero?

La prima sensazione, seppur il campo sarà giudice finale, è che le due romane siano le squadre che hanno, più di tutte le altre, migliorato nettamente il proprio organico. Entrambe hanno mantenuto i pezzi migliori della rosa, mettendo dentro giocatori molto interessanti ma soprattutto funzionali al gioco dell’allenatore. Uno degli upgrade più evidenti che mi vengono in mente è quello relativo alla porta giallorossa. Rui Patricio, su cui Mourinho ha voluto puntare da subito, è un portiere affidabile e di grande esperienza: tutto un altro mondo rispetto ai suoi predecessori Olsen e Pau Lopez. E i frutti di quest’operazione si stanno già vedendo.

La Lazio, dal canto suo, ha ceduto Correa all’Inter ma ha inserito giocatori sulle fasce di grande livello e il centrocampo è rimasto tra i più forti in Italia, arricchito, poi, dall’arrivo di Basic. Quest’anno i biancocelesti potrebbero contare su delle seconde scelte migliori rispetto agli scorsi anni. E sarebbe già un grande miglioramento dalla Lazio che abbiamo visto negli ultimi anni.

Chi si è mosso meglio sul mercato?

Passare dal paradiso all’inferno e poi di nuovo al paradiso nel giro di due mesi e mezzo, non è da tutti. Solo l’Inter può farlo e ci dispiace per chi diceva “No more crazy Inter” ma i nerazzurri restano i più folli. L’ambiente interista ha vissuto un mercato pazzo che si è concluso nel migliore dei modi. Se diamo uno sguardo alle cessioni (obbligatorie e non) e poi alla formazioni titolare ad oggi, lo scenario è meno catastrofico di quello che sarebbe potuto essere.

Anzi, c’è la sensazione che ora l’Inter possa puntare su una rosa davvero completa. Probabilmente meno forte, ma aperta a più soluzioni. Dalla panchina possono entrare elementi davvero importanti e il Tucu lo ha già dimostrato. Ma c’è un altro motivo per cui i nerazzurri, a parer mio, sono stati i migliori: le modalità di trasferimento. Marotta e Ausilio, infatti, hanno acquistato in prestito il solo Correa. Un fattore che, invece, condiziona tutte le altre società e che potrebbe fare la differenza per i prossimi anni.

I cambi in panchina

Il valzer degli allenatori è stato uno dei temi più importanti di questo calciomercato estivo 2021. Tra le 7 squadre che abbiamo analizzato, infatti, soltanto Atalanta e Milan non hanno effettuato un cambio in panchina. Per le due società lombarde, questo fattore potrebbe essere un vantaggio: un segno di continuità a dei progetti che stanno portando frutti importanti. Un segnale di continuità lo ha dato anche l’Inter. Nonostante il cambio in panchina, i nerazzurri hanno puntato su un allenatore con metodologie simili al tecnico precedente, ovvero Antonio Conte. E il campo sta già parlando: la squadra di mister Inzaghi, infatti, ha dimostrato di essere tra i club con più fluidità di gioco e il feeling tra i compagni (anche tra i nuovi arrivati) è già di alto livello.

Il ritorno di Max Allegri sulla panchina della Juventus è stato accolto in modo eclatante e ha portato diversi opinionisti a rimettere la Juventus davanti a tutte. La realtà pare essere più complessa: per quanto infatti il tecnico ex Milan sia tra i migliori in circolazione, la rosa bianconera è un puzzle difficile da comporre. Tra l’addio di CR7 e un centrocampo da ritrovare, Allegri avrà diverse gatte da palare. Al contrario di mister Sarri. L’allenatore toscano è stato soddisfatto in praticamente tutto da Lotito e ora ha con sé una formazione fatta a sua immagine e somiglianza. Nel club biancoceleste può nascere qualcosa di importante.

Passando all’altra sponda di Roma, l’ambiente giallorosso ha già un rapporto speciale con José Mourinho. Il portoghese è diventato un vero e proprio condottiero di una squadra che è parsa in confusione negli ultimi due anni. Ordine e disciplina, ecco cosa ha portato lo Special One nella capitale: la Roma si candida a essere una delle possibili sorprese di questa Serie A. Il Napoli, invece, ha optato per una scelta meno “cinematografica” affidando le chiavi della propria squadra a Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo, dal giorno della sua presentazione, ha puntato sullo spirito partenopeo ripetendo più volte di essere soddisfatto della propria rosa. Può essere l’uomo giusto per il ritorno in Champions League.

Le operazioni più onerose della Serie A

Ahi noi, l’Inter è stata LA protagonista nelle uscite dalla Serie A. I nerazzurri hanno venduto Lukaku e Hakimi, le due cessioni più onerose del campionato italiano nell’ultima sessione di mercato. A essere ancora più corretti, l’attaccante belga (con la cifra di 115 milioni di euro) è la cessione più cara della storia della Serie A. Ma non solo Inter: in generale, il calcio nostrano ha perso diversi uomini importanti. Da CR7 a De Paul, da Donnarumma a Romero. Insomma, i nomi importanti che hanno preso il volo per l’estero sono molti. Scenario completamente diverso sul fronte delle entrate.

L’acquisto più caro lo ha messo a segno la Roma con l’ingaggio di Abraham per 40 milioni di euro, seguito poi dal riscatto di Tomori da parte del Milan. Da segnalare che tutti i due giocatori erano di proprietà del Chelsea. Anche i nerazzurri, dal canto loro, hanno investito su Joaquin Correa. Il prezzo del prestito dalla Lazio è di 5 milioni di euro ma la cifra complessiva dell’affare si aggira sui 30 milioni di euro. Occhio anche alla Fiorentina, autrice di uno dei colpi più importanti in Serie A (dal punto di vista dell’esborso) con Nico Gonzalez. L’argentino è arrivato a Firenze per l’importante cifra importante di 23,50 milioni di euro.

Nel prossimo contenuto Premium andremo poi ad allargare la considerazione confrontando la situazione anche al mercato dei club esteri. Intanto, ecco il link al file excel di riepilogo.

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