Tutti noi, o quasi, siamo rimasti sorpresi della scelta di non dare un rigore che – agli occhi dei più – sembrava solare. Le critiche non hanno oscurato la grande vittoria in rimonta dell’Inter di Simone Inzaghi sul Verona di Di Francesco, ma hanno creato delle enormi perplessità sul sistema VAR e su perché non sia intervenuto nell’episodio principale del match. Ma prima di immergerci in regole e interpretazioni, spieghiamo meglio l’episodio: al 58′ di Verona-Inter, sul punteggio di 1-1, Lautaro Martinez entra in area di rigore dal lato sinistro aggredendo la porta.

Il centravanti argentino usa il piede destro come perno per provare il tiro nello specchio della porta difesa da Montipò, senza preoccuparsi dell’avversario in arrivo (ovvero Martin Hongla). Il numero 10 nerazzurro non cerca in nessun modo il contatto con il centrocampista gialloblù, bensì ha lo sguardo puntato sul pallone per coordinarsi nel modo migliore, come si può vedere benissimo dall’immagine qui sotto.
La dinamica dello scontro però è molto complessa e, soltanto riguardando il replay, ci si accorge del pestone netto di Hongla sul piede di Lautaro Martinez. Inoltre, il direttore di gara Manganiello ha una pessima visuale per giudicare in modo corretto e tempestivo l’episodio. Ponete attenzione al riquadro che si concentra sul punto di vista di Manganiello: l’arbitro vede nulla, o poco, e prende la decisione di non dare il rigore. Una decisione che forse ciascuno di noi avrebbe preso se avessimo avuto la stessa prospettiva del direttore di gara.

Sia chiaro, però, che si tratta di una decisione sbagliata basata su un posizionamento sbagliato del direttore di gara. Ma allora perché il VAR non è intervenuto in un episodio in cui, obiettivamente, l’arbitro Manganiello aveva altissime probabilità di sbagliare vista la sua visuale? In questo caso, è doveroso rifarsi alle regole. Ci viene, infatti, incontro il punto 4 del protocollo VAR che dice: “L’arbitro deve sempre prendere una decisione iniziale come se non ci fosse il VAR”. La prima questione è stata quindi chiarita: Manganiello non poteva aspettare una comunicazione del VAR.

Ci viene in soccorso anche una novità di quest’anno nel calcio italiano per fare luce sulla questione: DAZN ha introdotto il commento tecnico arbitrale per poter discutere, in modo rapido, di un episodio dubbioso. Il “talent” arbitrale scelto dall’emittente è l’ex direttore di gara Luca Marelli, che ha parlato così in diretta TV pochi istanti dopo il contrasto: “Siamo molto al limite, probabilmente il VAR non interverrà perché l’episodio era in controllo di Manganiello ma non sarei sorpreso se intervenisse perché il giocatore del Verona ha soltanto sfiorato il pallone”.

Approfondendo ulteriormente, si può dire che il VAR è tagliato fuori in questi casi. L’intensità del contrasto, per quanto possa apparire netta l’irregolarità, è comunque nella soggettività dell’arbitro. L’errore, a monte, che porta al non rigore è la posizione di Manganiello che, coperto, non è in grado di giudicare correttamente l’episodio. Dall’altra parte, però, il VAR non può intervenire. Lo sbaglio perciò c’è stato ma il protocollo VAR è stato portato avanti in modo corretto.