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Come sono andati gli ultimi 10 colpi dell’Inter dalla Lazio

Dagli scudetti con Mancini al Triplete, fino al successo in campionato dell’anno scorso: nei più grandi trionfi nerazzurri – negli anni recenti – c’è spesso stato lo zampino di qualche ex Lazio. Sulla panchina – proprio come Roberto Mancini e, si spera, anche con mister Inzaghi – e sul campo, una lista molto lunga di giocatori biancocelesti sono passati a vestire i colori nerazzurri. E mentre abbiamo ancora negli occhi il debutto da urlo di Joaquin Correa, l’ultimo laziale a volare a Milano, abbiamo selezionato i calciatori più recenti che dalla Lazio sono passati all’Inter per analizzare come sono andati gli ex biancocelesti in nerazzurro. Il più “vecchio”, cronologicamente parlando, – e uno dei nomi più importanti – è Christian Vieri.

Christian Vieri (@Getty Images)

BOBO – Tra gli acquisti più cari della storia dell’Inter – superato due anni fa dall’arrivo di Nicolò Barella (considerando tutti i bonus), prima, e Romelu Lukaku, poi – Vieri ha indossato la maglia della Lazio per una sola stagione (1998/1999) ma gli è stata sufficiente per vincere una Coppa delle Coppe. Prima di passare all’Inter per la cifra record di 90 miliardi di lire (compreso il cartellino del Cholo Simeone, incluso nella trattativa con la Lazio), il bomber ha segnato 14 gol in 28 partite in tutte le competizioni con i biancocelesti, convincendo Massimo Moratti a investire su di lui una cifra monstre per gli anni.

Il centravanti ha vestito la maglia dell’Inter per sei stagioni lasciando un ricordo indelebile nel cuore di tutti i tifosi nerazzurri. Il suo rapporto con il presidente Moratti è stato qualcosa di speciale, come recentemente dichiarato dallo stesso Vieri in un’intervista a La Gazzetta dello Sport: “Era qualcosa di forte, decisamente forte. Ci sentivamo parecchie volte durante il giorno, anche alle 3 del mattino, ci confrontavamo su ogni cosa. Mi faceva sentire uno di famiglia”. Purtroppo l’avventura in nerazzurro di Bobo, dopo 123 gol, non è finita nel migliore dei modi: la rescissione contrattuale con l’Inter per via di una rottura totale proprio con il presidente Moratti e il passaggio al Milan hanno messo la parola fine a una storia d’amore intensa e indimenticabile.

Hernan Crespo (@Getty Images)

CRESPO – Attaccante come Vieri, Hernan Crespo è stato l’acquisto più oneroso nella storia della Lazio con cui ha giocato due stagioni prima di passare all’Inter. Capocannoniere in Serie A nella stagione 00/01, l’argentino ha sollevato un trofeo a Roma: la Supercoppa Italiana vinta proprio contro i nerazzurri nel 2000. L’ex Parma concluderà la sua avventura alla Lazio con la mostruosa media di 0,7 gol a partita.

Il tandem d’attacco dell’Inter nella stagione 2002/2003, orfana di Ronaldo ceduto al Real Madrid (l’argentino arriva proprio per sostituire il Fenomeno), è composto da Crespo e Vieri. I due si trovano alla meraviglia e l’affiatamento tra i due centravanti diventa uno dei punti di forza di quella squadra ma poi, a fine anno, viene venduto al Chelsea per volere di mister Cuper. L’argentino comincia così un pellegrinaggio tra Chelsea e Milan prima di tornare all’Inter nel 2006 dove resterà fino al 2009 e aiuterà i nerazzurri a vincere due Scudetti targati Roberto Mancini, anche lui ex Lazio e uno, invece, con José Mourinho.

Mihajilovic Lazio (@Getty Images)

MIHAJLOVIC – Nonostante il suo nome da calciatore sia spesso associato a quello di Lazio e Inter per i grandi risultati ottenuti con entrambi i club, a portarlo in Italia dalla Stella Rossa fu nel 1992 la Roma. Dopo due anni nella capitale, il serbo ha poi vestito per quattro stagioni la maglia della Sampdoria, prima della lunghissima avventura in biancoceleste dal 1998 al 2004. In scadenza di contratto, Mihjalovic ha infine chiuso la sua carriera in maglia nerazzurra giocando due ultime annate ad ottimi livelli che hanno lasciato grandi ricordi ai tifosi.

La sua parabola ricorda per certi aspetti quella di Aleksandar Kolarov, anche lui serbo e arrivato quasi a costo zero lo scorso anno per chiudere presumibilmente la carriera a Milano. Diverse le analogie tra i due visto che anche Mihajlovic, che in carriera aveva dimostrato grandissima duttilità in difesa, da terzino alla fine giocò quasi sempre da difensore centrale in maglia nerazzurra. Altra grande caratteristiche che accomuna i due, poi, è sicuramente la grande abilità sui calci da fermo, in particolare sulle punizioni. All’Inter rimase dal 2004 al 2006 collezionando 43 presenze e 6 gol.

Stankovic Lazio (@Getty Images)

STANKOVIC – Parlando di calciatori serbi cha hanno fatto prima la storia della Lazio e poi quella dell’Inter, l’accostamento viene automatico nei confronti di Dejan Stankovic, tra l’altro ottimo amico di Sinisa Mihajlovic con il quale ha diviso lo spogliatoio sia a Roma che a Milano. Nel suo caso si rese protagonista di un trasferimento diretto sempre nel 2004 e sempre dai biancocelesti in maglia nerazzurra per una cifra pari a 4 milioni di euro più la comproprietà di un giovanissimo Goran Pandev che ritroveremo all’interno di questo speciale.

Tra i protagonisti del Triplete coronato dall’Inter nel 2010 con José Mourinho in panchina, Stankovic è entrato a pieno diritto tra i calciatori più importanti della storia del club nerazzurro mostrando sempre grande attaccamento alla maglia. Basti pensare che l’ex centrocampista serbo – oggi allenatore della Stella Rossa – all’Inter ha totalizzato complessivamente 326 presenze e 42 reti, bottino mica male per uno del suo ruolo. E attenzione al figlio Filip, giovane portiere di proprietà dell’Inter e spedito quest’anno in prestito, destinato a fare grandi cose per continuare la dinastia degli Stankovic in casa nerazzurra.

Pandev Lazio (@Getty Images)

PANDEV – Come visto in precedenza, altro grande protagonista dei trasferimenti tra Lazio e Inter è stato Goran Pandev. Nel suo caso il primo approccio in Italia fu proprio con i nerazzurri, che all’interno dell’affare Stankovic cedettero metà del suo cartellino ai biancocelesti prima di una serie di prestiti che lo portarono infine a diventare a tutti gli effetti un nuovo calciatore laziale. Dopo cinque anni trascorsi in capitale, nel gennaio 2010 riuscì a rescindere il contratto con la Lazio a seguito di una battaglia legale portata avanti contro il presidente Lotito e firmare da parametro zero con l’Inter.

A Milano giocò successivamente altre due stagioni, ma furono sufficienti per farlo entrare nella storia del club nerazzurro. Tatticamente diventò fondamentale per l’Inter di José Mourinho che vinse la Champions League nel 2010 a Madrid, titolarissimo nel tridente avanzato anche grazie all’enorme spirito di sacrificio che mai fece mancare in campo. Tra le partite storiche giocate in maglia interista, come dimenticare la pazza rimonta agli ottavi di finale di Champions League completata dalla rete del 3-2 siglata proprio dal macedone.

Zarate
Zarate (@Getty Images)

MAURO ZARATE – L’estroso argentino della Lazio rimane uno dei grandi interrogativi del calcio moderno. Dotato di classe sopraffina e colpi da grande giocatore, non è mai riuscito ad emergere, rimanendo confinato nella dimensione di calciatore qualunque per colpa dei propri limiti di personalità. Arrivato curiosamente in Italia dall’Al Sadd, club qatariota, Zarate conquista subito i cuori dei tifosi laziali, regalando goal e dribbling incredibili. Anche al suo apice però, l’argentino peccava di continuità, finendo spesso in un vortice di prestazioni mediocri. Dopo il riscatto definitivo dei biancocelesti però, qualcosa si rompe e Lotito lo gira in prestito all’Inter nel 2011/2012. Con la Lazio per Zarate 34 reti e 27 assist in 126 partite.

Zarate
Zarate (@Getty Images)

All’Inter Zarate trova una squadra in caduta libera, rifondata tardi dopo il Triplete del 2010 ed in piena crisi tecnica. Cerca, senza successo, di lasciare un’impronta e di meritarsi la permanenza a Milano ma le sue prestazioni sono costellate di partitacce e qualche sporadico lampo. A fine anno torna alla Lazio e da allora ha girovagato mezzo mondo in cerca della propria dimensione. All’Inter ha lasciato in dote sole 3 reti e tre assist in 31 presenze complessive.

Rocchi Lazio (@Getty Images)

ROCCHI – Tra tutti i nomi della lista, quello di Tommaso Rocchi è quello più legato ai colori biancocelesti. L’attaccante infatti è stato per quasi un decennio una colonna portante della Lazio. Da capitano e uomo simbolo però Rocchi è via via retrocesso con il passare degli anni nelle gerarchie della squadra, seppur rimanendo sempre un beniamino dei tifosi. Approdato alla Lazio nel 2005 dall’Empoli, Rocchi è rimasto alla coorte di Lotito fino alla stagione 2012/2013, anno del passaggio all’Inter, in piena emergenza attaccanti per un’ondata clamorosa di infortuni. Con la maglia biancoceleste, l’ex attaccante ha all’attivo ben 105 goal e 33 assist in 295 presenze.

Arrivato in nerazzurro nella finestra di mercato invernale, Rocchi si ritrova in una realtà nerazzurra in estrema difficoltà. Un progetto con giocatori tecnicamente mediocri e con allenatori inadeguati, in una fase di transizione societaria che ha posto l’Inter ad anni luce dalla squadra che solo 3 anni prima vinceva tutto. Chiamato agli straordinari nonostante l’età per i moltissimi infortuni degli altri attaccanti in rosa, la sua avventura non si può dire rosea ma, viste le premesse, nemmeno totalmente fallimentare. Per lui in 15 presenze, di cui quasi la metà con ingressi dalla panchina, 3 goal e 1 assist. Passa comunque “alla storia” per una delle azioni più belle della Serie A recente all’ultima giornata di Serie A, dove con una serie di tocchi di prima incredibile (soprattutto visti i compari di giocata, Alvarez e Jonathan), sigla una rete da antologia proprio contro la “sua” Lazio.

Hernanes Lazio (@Getty Images)

HERNANES – Altro trasferimento diretto tra Inter e Lazio è stato quelli di Hernanes del gennaio 2014. Ai biancocelesti vennero versati ben 13 milioni di euro più 2 di bonus, e il centrocampista brasiliano – tra le famose lacrime versate all’addio da Formello – lasciò dopo quattro splendide stagioni la maglia biancoceleste. In virtù l’entusiasmo generale della piazza nerazzurra per quello che veniva considerato un colpaccio di mercato, il bilancio dei 18 mesi trascorsi ad Appiano Gentile fu decisamente negativo.

hernanes juve

Ben distante dai numeri che avevano fatto innamorare i tifosi della Lazio, con l’Inter Hernanes disputò un totale di 42 partite in un anno e mezzo, andando a segno in sette occasioni. Il centrocampista non convinse mai completamente l’ambiente nerazzurro che, in anni di grandi difficoltà economiche, aveva investito una cifra importante nei suoi confronti. La delusione fu tale che nell’estate 2015 la proprietà non ebbe problemi a cederlo per 11 milioni ai rivali storici della Juventus.

Candreva Lazio (@Getty Images)

CANDREVA – Trasferimento senz’altro più recente è stato poi quello di Antonio Candreva, passato dalla Lazio all’Inter nell’estate 2016 per un’operazione molto importante da circa 21 milioni di euro. L’esterno italiano, reduce da ottime stagioni in maglia biancoceleste, ha vissuto una storia significativa con i colori nerazzurri, nonostante alcuni alti e bassi evidenziati negli anni trascorsi a Milano.

Va detto che nel suo caso i tifosi non sono stati sempre generosi, sebbene la grande serietà e professionalità dimostrata sin dal suo approdo ad Appiano Gentile. Il più grande rammarico rimarrà per lui quello di aver lasciato il club dinnanzi alla corte della Sampdoria proprio alla vigilia della stagione che ha portato allo scudetto con Antonio Conte in panchina. Un successo che probabilmente avrebbe meritato per il grande contributo apportato alla causa negli anni della ricostruzione con Suning. In totale, per lui all’Inter, 151 presenze e 18 gol.

DE VRIJ – Dopo Pandev, un altro arrivo a parametro zero che ha fatto andare su tutte le furie Lotito, molto bravo a mettersi in situazioni contrattuali simili con i propri giocatori di punta. Il difensore olandese, uno dei migliori nel suo ruolo da diversi anni in Serie A, alla Lazio si consacra e in soli 3 anni diventa una colonna portante della squadra, nonostante alcuni infortuni piuttosto gravi. De Vrij però, non riuscendo a trovare l’intesa con i biancocelesti, viene contattato e messo sotto contratto dall’Inter. Nel 2018, nel finale di campionato al cardiopalma per l’entrata in Champions, con lo spareggio all’ultima giornata proprio tra Inter e Lazio, De Vrij si rende involontario protagonista commettendo un ingenuo fallo da rigore su Icardi. Così facendo però, si fa un involontario regalo, garantendosi l’accesso alla Champions League dell’anno successivo. Per lui con la Lazio 10 goal e 4 assist in 110 partite.

De Vrij Inter
De Vrij, Getty Images

All’Inter De Vrij diventa subito un pilastro insostituibile, prima nella difesa a 4 di Spalletti al fianco di Skriniar, poi come regista difensivo tra lo slovacco e Bastoni nella retroguardia a 3 di Conte e Inzaghi. Con il passare degli anni l’olandese è divenuto sempre più consapevole dei propri mezzi e, fortunatamente, solido fisicamente, giocando praticamente tutte le partite a disposizioni. Nell’attuale Inter il numero 6 è una pedina fondamentale, sia per le chiusure difensive che per gli ottimi piedi, in grado di far partire con classe la manovra. Per lui in nerazzurro sinora 125 partite, 7 reti e 6 assist ed anche un premio come miglior difensore della Serie A che probabilmente avrebbe meritato di bissare nell’ultima stagione conclusasi con lo scudetto.

 

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